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venerdì 22 maggio 2020

Come Migliorare la Soglia Anaerobica?

Nello scorso articolo ho parlato di cosa si intende per soglia anaerobica e quali sono i migliori modi per misurarla.
In questo articolo andrò ad analizzare quali sono gli allenamenti più adatti per innalzare questa soglia e per quali podisti è un fattore imprescindibile elevare la propria soglia anaerobica per migliorarsi in gara.

Come migliorare la soglia anaerobica?

La soglia anaerobica può essere migliorata principalmente in due modi: diretto e indiretto.

Allenare la soglia anaerobica in modo indiretto significa lavorare su velocità che stanno vicino a quella della soglia anaerobica.

Per esempio un principiante migliorerà la propria soglia anche solo svolgendo della corsa lenta, ma con il passare del tempo la corsa lenta non sarà più uno stimolo sufficiente e quindi dovrà inserire anche allenamenti a velocità del medio, così da creare una base aerobica prima di lavorare su ritmi più specifici.
Discorso simile vale anche per gli atleti avanzati che nella prima parte della stagione dedicheranno la maggior parte del tempo su lavori più lenti rispetto alla soglia anaerobica, in modo da migliorare la propria base aerobica e indirettamente anche lievemente la loro soglia.


Come si può notare nella tabella, più ci si allontana dal ritmo target (lactate threshold) e minore sarà lo stimolo per migliorare la soglia anaerobica, quindi sia lavori leggermente sopra la soglia che sotto migliorano la soglia anaerobica, anche se in maniera differente.
 
Infatti ad una prima occhiata alla tabella sembrerebbe che svolgere allenamenti nella zona endurance e nella zona VO2 abbiano la stessa magnitudo di miglioramento sulla soglia anaerobica, ma non è esattamente così...
Allenarsi a ritmi più lenti rispetto alla soglia anaerobica la migliorerà dal punto di vista estensivo, cioè incrementerà il tempo al quale si riesce a mantenere tale ritmo, al contrario fare allenamenti più veloci la migliorerà in modo intensivo, andando ad aumentare il "motore", cioè migliorando la velocità della soglia anaerobica. 
Un esempio per capire meglio il concetto riguarda i mezzofondisti veloci, questi atleti svolgono la maggior parte degli allenamenti specifici al di sotto della propria soglia anaerobica, per questo motivo riescono a sviluppare un buona velocità di soglia, ma come visto nello scorso articolo la durata alla quale si può mantenere tale intensità è molto variabile. 
Infatti se confrontiamo questi atleti con dei fondisti molto allenati, che hanno la loro stessa velocità di soglia anaerobica, noteremo che i secondi riusciranno a mantenere tale velocità per una durata molto prossima ad un'ora, al contrario i mezzofondisti riusciranno a mantenere tale velocità per un tempo molto inferiore, questo perchè non sono ottimizzati sul lato dell'endurance come i fondisti.

Allenare la soglia anaerobica in modo diretto dal mio punto di vista significa svolgere allenamenti al ritmo della soglia anaerobica.
Di seguito illustrerò le due principali macro-categorie di allenamenti da correre alla ritmo della soglia anaerobica:


CORTO VELOCE


Il corto veloce o tempo run è un tipo di allenamento molto utilizzato nei paesi anglofoni, un po’ meno in Italia.
Consiste nel correre in maniera continua per una durata compresa tra i 15’ e i 25’ al ritmo della propria soglia anaerobica.

È un tipo di allenamento molto utile per migliorare la soglia anaerobica, ma allo stesso tempo molto impegnativo. Questo tipo di seduta può essere proposto svolgendo un singolo intervallo e con il progredire delle settimane aumentarne il volume oppure affiancare questo intervallo a delle ripetute di distanza variabile, in base al focus della seduta.


RIPETUTE LUNGHE

Le ripetute lunghe al ritmo della soglia anaerobica o cruise intervals in inglese, vengono spesso usate per aumentare il volume corso a questa intensità e/o per diminuire l'intensità del lavoro per quegli atleti poco avvezzi a questo stimolo allenante (come i mezzofondisti veloci).

Tali sedute sono composte da diversi intervalli di durata compresa tra i 5’ e i 10’, con un recupero molto breve di solito 1/4 o 1/5 della durata dell’intervallo, per un volume totale compreso tra i 25’ fino a 35’/40’. Un volume totale sopra i 40’ viene usato principalmente da atleti avanzati che preparano gare come la maratona o la mezza maratona, ma in questo caso verso la fase più specifica della preparazione la durata degli intervalli andrebbe allungata e/o il recupero dovrebbe essere svolto di corsa ad un ritmo da lento-svelto, così da rendere l’allenamento più specifico.

Questa seduta è molto utilizzata anche dai mezzofondisti durante la fase generale, per questi atleti il miglioramento della soglia anaerobica è solo una tappa di passaggio, prima di dedicarsi ad allenare qualità più specifiche, per cui il volume totale sarà minore rispetto ai fondisti e molto spesso si preferisce fare svolgere più intervalli a questa intensità rispetto ad una tempo run di 20', che sarebbe più pesante da recuperare per questi atleti.


E LE SALITE?

Le due categorie di allenamenti elencati precedentemente posso essere svolti anche in salita.
Personalmente penso che svolgere tali allenamenti in salita sia un modo per allenare la soglia anaerobica in maniera indiretta, visto che, anche se lo sforzo/potenza è lo stesso (rispetto ad una corsa in piano), l’impegno muscolare e la meccanica di corsa è differente, per cui l’allenamento non è così specifico come possono essere delle ripetute o un corto veloce in pianura.

Per questo motivo reputo che tali sedute possano essere inserite anche nel periodo generale senza il rischio di svolgere allenamenti troppo specifici lontano dalle gare (per atleti che finalizzano gare dai 10k in su).

In ogni caso consiglio di svolgere questi allenamenti su una salita lunga, anche se si vogliono fare delle ripetute, così da poter tenere il recupero breve; la mia regola è quella di utilizzare una salita che permetta di correre ad un ritmo non superiore a +1’10”/km rispetto al ritmo dello stesso allenamento ma svolto in pianura.

IL VARIATO 

Un'altro tipo di allenamento molto utile sono i corti veloci variati, questi allenamenti consistono nel correre tratti veloci leggermente sotto la soglia anaerobica e tratti "lenti" ad un passo leggermente al di sopra di essa, indicativamente al ritmo del medio. Questo tipo di seduta è molto utile perchè allena il corpo a smaltire e gestire quantità di acido lattico elevate a ritmi medi.

Un altro tipo di seduta simile alla precedente è rappresentato dalle ripetute medio/lunghe variate, dove la parte lenta viene corsa al ritmo della soglia anaerobica (o più veloce, dipende dallo scopo della seduta).
Queste tipologie di sedute sono molto utili per i crossisti, per chi sta preparando una gara collinare o in montagna, perchè simulano le condizioni che si dovranno affrontare in gara ovvero continue variazioni di acido lattico e il saper gestire alti livelli di acido lattico a ritmi elevati. Cosa che non accade durante le classiche gare su strada (<10 km) o in pista  dove la concentrazione di lattato segue un andamento esponenziale.

Quali sono gli Adattamenti Principali che vengono Migliorati allenandosi al ritmo della Soglia Anaerobica?


Come mostrato in tabella gli adattamenti fisiologici principali che allenamenti al ritmo della soglia anaerobica comportano sono: l'aumento degli enzimi mitocondriali e  il miglioramento della soglia del lattato con conseguente miglioramento dell'efficienza del metabolismo dei glucidi.

Altri miglioramenti secondari, ma comunque di importanza rilevante riguardano: l'aumento del volume del plasma nel sangue, l'aumento delle scorte di glicogeno a livello muscolare, l'inter-conversione delle fibre veloci e l'aumento del volume sistolico.


Per quali Podisti Migliorare la Soglia Anaerobica è Fondamentale?

Come ogni qualità allenante ci sono atleti dediti a certe distanze che beneficeranno maggiormente di allenamenti svolti al ritmo della soglia anaerobica.

Per il maratoneta la soglia anaerobica è una qualità molto importante visto che serve come supporto aerobico diretto.
Allenamenti svolti a questa intensità servono per migliorare il ritmo maratona, per cui il momento migliore per inserirli è durante il periodo speciale/pre-agonistico, mantenendo comunque un buon volume anche durante il periodo specifico, magari inserendo alcuni tratti a questo ritmo all'interno dei medi o dei lunghi.

Per atleti che corrono la maratona ad un ritmo molto vicino a quello del fondo lento, dovrebbero dare maggior focus sul migliorare di questa qualità durante la fine del periodo generale e l’inizio di quello pre-agonistico.


Per chi prepara una mezza maratona questo tipo di sedute è fondamentale sopratutto per gli atleti avanzati, visto che il ritmo gara è molto vicino a quello della soglia anaerobica, per cui il momento migliore per dare il maggiore focus a questo stimolo allenante è durante il periodo specifico. Atleti più lenti possono inserire tali sedute anche nel periodo pre-agonistico.
L'ideale è quello di incominciare svolgendo delle ripetute a tale ritmo per poi aumentarne la lunghezza e il volume totale. Inoltre una buona idea è quella di inserire alcuni tratti a questo ritmo nel periodo specifico all'interno di alcuni medi variati.


Per gli atleti che stanno preparando una gara di 10km questi allenamenti sono molto importanti perché svolgono un ruolo di supporto aerobico diretto, per cui il momento migliore per focalizzarsi su questi lavori è durante il periodo pre-agonistico, l’ideale sarebbe fare una progressione sul volume totale fino ad arrivare a totalizzare un volume di 35’/40’ totali. 
Nel periodo specifico si dovrà comunque svolgere un mantenimento ogni 10gg/2 settimane, per esempio andando a correre un intervallo a questo ritmo e poi fare altre ripetute (di durata variabile), in base alle vostre esigenze.
Per atleti più lenti che hanno un ritmo di soglia anaerobica molto vicino a quello del ritmo gara sui 10km, dovrebbero prestare attenzione a non inserire questi lavori troppo presto, per non rischiare di arrivare in forma prima del dovuto.


Per gli atleti che finalizzano una gara di 5km questi allenamenti rivestono un ruolo di supporto aerobico, per questo motivo il momento migliore per inserirli è durante l’ultima parte del periodo generale e durante la prima parte del periodo pre-agonistico. In questo caso si può arrivare a totalizzare un volume minore rispetto al caso precedente, visto che uno degli scopi principali di queste sedute è quello di mettere le basi per poi lavorare su ritmi più veloci (ritmo gara 10km) che serviranno come supporto aerobico diretto.
Nei periodi successivi si devono comunque svolgere alcuni allenamenti di mantenimento.


Per 1500entisti resistenti questo tipo di sedute servono per migliorare l’endurance generale, per questo motivo il momento migliore per inserirle è durante il periodo generale dove il focus primario è quello di migliorare la propria base aerobica.
Il volume totale non deve essere eccessivo, si può partire con un volume totale di 15’ e arrivare fino a 30’ di lavoro svolto a questa intensità.
Per la maggior parte degli atleti sono da preferire le ripetute lunghe rispetto a tempo run di 15'/20'.


Per i 1500entisti veloci il lavoro a questo ritmo non dovrebbe essere eccessivo, per migliorare l’endurance generale, è meglio utilizzare progressivi, fartlek (dove le parti veloci vengono corse anche leggermente più veloci della soglia) e ripetute aerobiche che coprono diverse intensità.


Per 800entisti veloci il lavoro svolto al ritmo della soglia anaerobica dovrebbe essere limitato per non rischiare di diminuire le abilità anaerobiche dell’atleta. Per lavorare sull'endurance generale nel periodo di base è meglio inserire brevi tratti a questa intensità (o leggermente più veloci) durante dei lunghi oppure all'interno di progressivi o fartlek. Un altra valida alternativa riguarda l’usare le scalette aerobiche ovvero partendo da una ripetuta svolta al ritmo della soglia anaerobica per poi progredire con l’intensità nelle successive ripetute che avranno una durata minore.

sabato 21 settembre 2019

7 DOMANDE SUL LUNGO PRE-MARATONA


Per chi si affaccia al mondo della maratona una delle domande più frequenti sull'allenamento riguarda il lungo, che per un maratoneta o aspirante tale rimane uno degli allenamenti imprescindibili.
In questo articolo cercherò di rispondere alle domande più frequenti, per darti delle linee guida sulla lunghezza, su quando e come svolgerlo, sia se sei un atleta esperto o un debuttante sulla distanza, così da aiutarti a concludere al meglio la tua maratona.


Per ogni domanda dividerò la risposta in due macro categorie i PRINCIPIANTI ovvero coloro che hanno iniziato a correre da relativamente poco e vogliono subito affacciarsi al mondo della maratona (percorso che sconsiglio vivamente di intraprendere) o per chi corre da diversi anni e vuole concludere la sua prima maratona, ma non svolge un chilometraggio elevato settimanale (<70 km) e che in una singola seduta di allenamento o gara non ha mai corso più di 22/25 km. In ogni caso l’obiettivo principe di questo gruppo è riuscire a finire la maratona, senza dare troppa importanza al tempo.

Il secondo macro gruppo rappresenta gli AVANZATI, che comprende sia i maratoneti più navigati, sia i debuttanti sulla distanza ma che corrono da diversi anni con un discreto numero di chilometri settimanali e con lunghi anche da 25/30 km. Al contrario del primo gruppo in questo lo scopo è finire la gara in un determinato tempo.

Nel proseguo dell’articolo userò il termine lunghissimo, visto che in Italia viene usato sovente per riferirsi ai lunghi pre maratona, cosa che nella lingua anglofona non succede visto che viene nominato tutto come long run dato che “il lungo” è una tipologia di seduta molto soggettiva.
Per esempio un lungo per un 1500entista può essere anche solo 18/20 km, invece è sottinteso che per un maratoneta ci si riferisce a distanze ben maggiori. Quindi se trovate qualche articolo in inglese non stupitevi se viene tutto classificato sotto il nome long run.

1-QUANDO DEVE ESSERE LA DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA DURANTE IL LUNGHISSIMO?


PRINCIPIANTI:
Questa è una delle domande più gettonate da qualsiasi maratoneta, per un principiante che il solo finire la distanza rimane la sfida più grande, non ha senso immolarsi a fare lunghi superiori ai 34 km, visto il basso chilometraggio settimanale che svolgono e/o il basso livello di esperienza, aumenterebbe notevolmente il rischio infortunio e ci vorrebbe anche molto tempo per recuperare da tale allenamento (indipendentemente dal ritmo di percorrenza).

Per cui il mio consiglio è quello di svolgere il lungo di distanza massima sui 30/32 km, poi in gara complice l’adrenalina, gli effetti di un buon programma di allenamento e lo scarico nelle settimane precedenti è auspicabile il riuscire a portare a termine la manifestazione.


AVANZATI: In questo caso il lungo di picco (come distanza) dovrebbe arrivare fino a 35/36 km. Per chi invece macina veramente tanti chilometri e ha già un trascorso di diverse maratone può spingersi anche fino a 40 km svolti in allenamento.


2-A CHE RITMO SVOLGERE IL LUNGHISSIMO?

PRINCIPIANTI: Per un principiante il ritmo passa in secondo piano visto che la sfida principale è finire la distanza, motivo per cui può essere corso benissimo al ritmo del proprio fondo lento.

AVANZATI: In questo caso il discorso cambia radicalmente, personalmente reputo che per un avanzato che ha sviluppato una ottima base aerobica nel corso degli anni abbia poca utilità svolgere un lunghissimo (nelle fasi più specifiche della preparazione)  al ritmo del proprio fondo lento (sempre ammesso che non si stia correndo il lento ad un ritmo troppo veloce, rimando ad un mio articolo sulla corsa lenta). 

Pertanto si dovrebbero svolgere i lunghissimi (nella parte finale della preparazione) ad un passo poco più lento rispetto al ritmo maratona oppure, come spesso succede, si possono inserire all'interno del lungo dei tratti di distanza variabile a ritmo maratona o più veloce, intervallati da tratti di corsa più lenta, così che la media dell’intero allenamento sia svolta ad un buon ritmo. In questo caso si possono svolgere infinite varianti, tutto dipende dalle caratteristiche ed esperienza dell’atleta e sulla qualità che si vuole migliorare.

3-QUANDO SVOLGERE L’ULTIMO LUNGHISSIMO?

PRINCIPIANTI: Per un Principiante l'ultimo lunghissimo dovrebbe essere quello dove si tocca la distanza massima, in genere è meglio inserirlo 3 settimane prima della maratona, meglio non inserirlo nelle ultime due settimane visto che dovrebbe iniziare una fase di tapering (scarico) graduale e quindi si rischierebbe di compromettere il recupero.

Ma anche in questo caso dipende molto dalle caratteristiche dell’atleta e dalle sue capacità di recupero, comunque nelle ultime settimane si dovrebbe inserire un lungo ma di distanza inferiore.

AVANZATI: Al contrario di un principiante che inserisce il lungo di distanza massima come ultimo lunghissimo della preparazione, per un'avanzato non è sempre così, infatti di norma l'ultimo lunghissimo posizionato a -3 settimane dalla maratona è quello più intenso e quindi non è detto che sia anche quello dove si tocca la distanza massima, che può essere inserito nelle settimane precedenti.
Anche in questo caso nelle ultime settimane è consigliato inserire uno o più lunghi di mantenimento.

4-QUANTI LUNGHISSIMI SVOLGERE?

PRINCIPIANTI/AVANZATI: Questa è una delle domande più soggettive perché dipende da tanti fattori, come il tempo che si ha per preparare una maratona, le carenze/forze dell’atleta (quindi su quale aspetto focalizzarsi: endurance pura, tenuta del ritmo, ecc.), la capacità di recupero, ecc.

Quindi non esiste una situazione univoca per tutti, ma bisogna valutare caso per caso.

Comunque per un PRINCIPIANTE che non ha mai corso distanze oltre il 22/25 km potrebbe eseguire una classica progressione dove aumenta la lunghezza del lungo di 3 km ogni seduta.

5-OGNI QUANDO SVOLGERE UN LUNGO?

PRINCIPIANTI: Anche in questo caso dipende da molti fattoti primo fra tutti la tipologia di programma e pianificazione che si decide di seguire, in ogni caso una buona idea potrebbe essere quella di inserire un lunghissimo all'incirca ogni due settimane.

AVANZATI: Il consiglio per il gruppo dei principianti può valere anche per gli avanzati, la sola differenza che il programma di un avanzato è molto più specifico, infatti si posso inserire lunghissimi alternati a lunghi più brevi ma di intensità maggiore, per questo motivo può essere svolto anche ogni 10 giorni o ogni 3 settimane, in base appunto alle esigenze dell’atleta.

6-BISOGNA ASSUMERE CARBOIDRATI DURANTE IL LUNGHISSIMO?

PRINCIPIANTI/AVANZATI: Dal mio punto di vista reputo che durante i lunghi svolti nel periodo generale quindi lontano dalla maratona non si dovrebbe assumere carboidrati durante, così da stressare maggiormente l’organismo e simulare le crisi che si affronteranno in gara, visto che sia l'intensità che la lunghezza non dovrebbe ancora essere così elevata.

Al contrario durante i lunghissimi finali svolti nel periodo pre agonistico è molto importante che si facciano le prove generali sul cosa si assumerà in gara, per cui bisognerà prendere le stesse quantità e marche di integratori ogni “x” km che si assumeranno in gara, così che il giorno della gara non si abbiano brutte sorprese e anche per consentire un’intensità maggiore durante l’allenamento.

7-É MEGLIO SVOLGERE UN LUNGO IN UNA GARA DA 30/33 km ?

Sempre più spesso vengono inserite nel calendario gare manifestazioni di 30/33 km, quindi sorge spontanea la domanda: "perché dovrei faticare da solo nel farmi un lunghissimo quando posso farlo in compagnia, con i ristori e in un percorso nuovo?"

PRINCIPIANTI:
Per un principiante può essere un'arma a doppio taglio, da una parte si renderebbe il lunghissimo mentalmente meno pesante visto che si corre in gruppo, ma dall'altro lato si allungherebbe molto il recupero togliendo anche molto tempo al proprio programma di allenamento, visto che per un principiante un lunghissimo richiede già un recupero non indifferente, aggiunto il fatto che si svolgerà durante una gara ad un ritmo sicuramente maggiore rispetto a quanto si potrebbe fare in allenamento.

Quindi se si vuole inserire un lungo durante una gara si deve prestare molta attenzione sul quando e come inserirlo.

AVANZATI: Per un avanzato il discorso cambia leggermente visto che un lungo da 30/33 km non rappresenterebbe il lunghissimo di picco, ma piuttosto un medio molto lungo, ma anche in questo caso bisogna valutare attentamente il tempo di recupero che ne consegue, visto che il ritmo a cui verrà svolto sarà sicuramente superiore rispetto ad un lungo da 30 km svolto in allenamento.

Per concludere bisogna valutare caso per caso, visto che certi atleti rispondono bene ad una gara così lunga prima della maratona altri invece no.

TABELLA INDICATIVA SULLA DISTANZA MASSIMA DA RAGGIUNGERE DURANTE I LUNGHISSIMI PER I VARI TIPI DI ATLETA (in base al chilometraggio settimanale):

<70 km/sett.
  •  Principiante → 30/32 km
  • Avanzato → 32/34 km

85/110 km/sett. → 34/36 km

>120 km/sett. → 36/40 km